Il grande assente ai Giochi olimpici

Il grande assente dei Giochi olimpiciE’ scandaloso che il gioco del rugby non rientri tra le discipline olimpiche. Il paradosso è che, per diversi anni, questo sport era solo ed esclusivamente a livello dilettantistico, peculiarità irrinunciabile per partecipare alle Olimpiadi. Infatti, il rugby, è stato l’unico sport di squadra ad imporre il divieto di qualsiasi attività professionistica.

Eppure il rugby parteciperà solo quattro volte ai Giochi olimpici: nel 1900 a Parigi, nel 1908 a Londra, nel 1920 ad Anversa e nel 1924 alle Olimpiadi di Parigi.

Quattro apparizioni che addirittura ridimensioneranno questo sport, in quanto: alla prima comparsa nessuno ne parlerà. Otto anni più tardi non gli venne nemmeno concesso l’onore d’indossare la medaglia d’oro. Ad Aversa venne ridicolizzato, con Francia e Usa uniche partecipanti, con l’handicap degli americani che si presentano con caschi e armature da football americano. Infine, quattro anni dopo, le cose assomigliarono un po’ di più ad un torneo olimpico, ma sarà l’ultima apparizione alle Olimpiadi.

Bisogna sottolineare che la federazione internazionale del rugby (International Rugby Board) è storicamente poco interessata alle Olimpiadi. Rimane comunque un aggravante il fatto che questo sport non rientri nel movimento olimpico.

Negli anni Ottanta, per le Olimpiadi di Mosca e Seul, si tornò a parlare di introdurre questo gioco, ma dopo l’avvio della prima Coppa del Mondo (Nuova Zelanda 1987) le strade delle dei cinque cerchi e dell’IRB si sono definitivamente separate.

Infine, nel 2005, il Comitato Olimpico Internazionale (CIO), ha messo ai voti la possibilità di ammettere ai giochi il Rugby Sevens (variante a sette giocatori) ai Giochi di Londra del 2012. Ma è bastato un solo scrutinio per bocciare nuovamente la palla ovale dal giro dei Giochi Olimpici.